Certo, le cipolle non sono particolarmente suggerite se si ha un appuntamento galante, ma è pur vero che sono irresistibili su una soffice focaccia.
A differenza di quello che si potrebbe immaginare, il mio ricordo della focaccia (in particolare di questo tipo di focaccia) non è legato alla città di Genova ma bensì a quella di Bergamo Alta.
Da piccolo mi capitava di andarci con mamma e papà. Una gita domenicale. Un’occasione per una passeggiata tra le strade antiche del borgo vecchio. Bellissimo.
E la destinazione più ambita? Era questo piccolo panificio che invadeva con i suoi deliziosi profumi ogni angolo del quartiere. Fuori la nebbia e i ciottoli umidi, dentro il calore del forno e la fragranza di pane e focacce.
Oggi, la preparo spesso perché, oltre a rievocare quelle giornate autentiche e speciali, è un ottimo compromesso tra semplicità e golosità. Il segreto sta, come sempre, nella lievitazione e credo anche nell’amore che si ripone nella preparazione. Nei nostri gesti si cela sempre un’energia potente.
Affetto le cipolle (rosse o bianche) finemente e le lascio marinare per circa un quarto d’ora in olio extra vergine, acqua e sale. Poi le dispongo direttamente sull’impasto, senza aggiungere altro.
Ed ecco che, quasi magicamente, si dispongono sui buchi creati dai polpastrelli e si lasciano appassire nel calore del forno.
Un abbraccio fragrante!
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