Oggi mi sposto nella mia cucina a Kyoto, idealmente.
Nella terra del Sol Levante questo periodo dell’anno offre uno spettacolo meraviglioso. Così come in primavera i Sakura (alberi di ciliegio) fioriscono, così in autunno gli aceri giapponesi si tingono di rosso dando vita a Momijigari (紅葉狩り), il foliage.
In ricordo degli splendidi giorni trascorsi in Giappone in varie occasioni, preparo un homemade chirashi. E immagino di sentire il suono della pioggia che scivola sui tetti del tempio e scivola fino a terra lungo le catene appese alle grondaie.
Chirashi, anche chiamato chirashizushi (ちらし寿司) è fondamentalmente una abbondante ciotola di riso sulla cui sommità si dispongono verdure, tofu, pesce, alghe e altri ingredienti a piacere. Il termine chirashi significa “sparpagliato” (scattered) proprio a indicare che sul riso si mettono ingredienti sparsi.
Il riso del chirashi segue la stessa preparazione di quello per il sushi. Ovvero viene mescolato con una riduzione di aceto, zucchero, vino e sale. Se non avete del riso per sushi, quello che a mio parere più si avvicina è il tipo “Roma”.
Nella mia proposta di oggi ho scelto di abbinare al riso: maguro (la pancia del tonno), edamame (fagioli di soia), alga nori sfilettata, semi di sesamo e avocado.
Un pasto equilibrato, gustoso e vario nei sapori e nelle consistenze. Perfetto da accompagnare a una birra ghiacciata o a un profumato tè matcha.
Un consiglio:
Per dare al piatto un tocco davvero autentico, fate scottare per qualche istante l’alga nori in una padella molto calda (senza alcun condimento). Fate lo stesso anche con i semi di sesamo. Il calore sprigionerà l’essenza di questi ingredienti.
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